sabato 16 maggio 2009

Ricominciamo da due



Non equivochiamo! E'alla gente comune che io mi rivolgo. Ma non si deve confondere la gente comune con la gente ordinaria, la gente comune con la gente grossolana. La gente comune è rara”, diceva Alfredo Chiappori in un suo noto aforisma. Se il grande vignettista fosse stato presente ieri sera in Via Menduni, al Comitato di Sergio Clemente, avrebbe avuto conferma della sua intuizione. Lo stanzone del comitato che nei giorni normali pare sufficientemente capiente era stracolmo di gente comune. Gente rara, incurante del primo caldo estivo che gravava come una cappa stagnante, venuta qui per sentire parole di speranza su una città che sta soffocando per mancanza di una valida politica del territorio.
L’occasione era quella giusta visto che si trattava della presentazione ufficiale del candidato Sindaco al Comune di Foggia, Gianni Mongelli, del Partito Democratico e con lui Sergio Clemente, candidato dello stesso partito al Consiglio comunale, che lo ha coinvolto in questo bagno di folla.

Ricominciamo da due, riprendiamo a parlare di politica e di programmi senza rispolverare i dinosauri del passato ma saltando su un cavallo che oltre a correre verso il traguardo piaccia e convinca le persone.
E i due candidati hanno inanellato un percorso che pur tra curve e dossi ha spianato la strada al pubblico presente, manifestando la voglia di fare politica, di ripartire dal basso, dal quartiere, dalle periferie che vivono un momento di disagio e di abbandono. Una politica che non è più distanza, che non crea più solchi, diffidenze, incomprensioni, ma che pone il cittadino in cima ai propri pensieri e che lo fa agire da protagonista.

Per cambiare occorre partecipare, esserci, alzare la voce e battere i pugni, perché l’unica lotta che si perde è quella che non si combatte e di questo la gente “rara” deve essere consapevole e andare fiera.

1 commento:

  1. In questo clima di "afosa confusione" occorre proprio una persona che sappia "rinfrescare" l'assetto politico con l'esperienza di chi, poco più che bambino, ha fatto della politica un obiettivo radicato nelle sue ossa. Un augurone con tabtissima fiducia a Sergio.

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